Saffo |
Oggi volevo scioperare, non volevo scrivere nulla per protesta. Poi c'ho ripensato ed ecco cosa penso sulla vicenda "censura" tra Amministrazione Comunale e Liceo Saffo di Roseto degli Abruzzi sulla questione Borsacchio.
Albert Einstein ha detto: "L'uomo ha inventato la bomba atomica, ma nessun topo al mondo costruirebbe una trappola per topi"!
Ora scomodare Einstein mi sembra un po' eccessivo per parlare di ambiente ma scomodare il Ministero per pensare di punire il liceo Saffo di Roseto mi sembra fuori luogo. Con le tante urgenti questioni di cui farsi carico, con la crisi economica da gestire localmente, con le tante mancanze ad ogni livello, l'Amministrazione non poteva fare altro che cacciarsi in questa imbarazzante situazione.
La Scuola crea Cultura e la Cultura, da un po'..., si fa con le idee! Ora le idee non sono appannaggio di nessuno. Nessuno può rivendicare l'appartenenza di un'idea ad una qualsivoglia categoria, politica o sociale o artistica o... Anche se di solito lo si fa, è una forzatura! Oggi le persone si parlano molto di più rispetto a come fa la politica (ferma ad almeno una ventina di anni fa) e in un nuovo modo. I ragazzi parlano attraverso la scuola (il loro canale naturale), attraverso i loro insegnanti (interlocutori naturali), attraverso il web (strumento naturale) e la creazione di idee diviene molto più pervasiva ed efficace. Il risultato è che i ragazzi stanno diventando più attenti, più informati, più organizzati e vivono nell'abbondanza di idde (rispetto alla scarsità nella quale molto spesso si trova impantanata e ingessata la politica). Essere parte di questi processi di interconnessione cambia profondamente le persone, le loro idee, le loro parole, le loro azioni, il loro modo di vedere il mondo. I segreti diventano sempre meno segreti (vedi cosa succede con Wikileaks nel mondo...). I ragazzi conoscono i progetti meglio di certi politici che li affrontano, anche grazie ad insegnanti che spiegano loro di cosa si tratta. Questo è scomodo, molto scomodo e si cerca di porre rimedio.
Se gli insegnanti avessero la capacità di persuadere i ragazzi sulla questione Borsacchio, vorrebbe dire che sono migliori persuasori dei politici che tirano da un'altra parte. Ora, come sappiamo, la "colpa" è sempre di qualcuno al di fuori della nostra cerchia (in questo caso della politica al potere) e allora diventano capri espiatori i professori che "istigano".
Come insegna Baetson: "se prendo io un portafogli dalla tua tasca sono uno svelto, se lo fai tu sei un ladro!"
Mi chiedo se è istigazione parlare, riflettere, confrontarsi su argomenti di cui si ha cura, passione, interesse, amore, ecc... ("giusto" o "sbagliato" che sia) o se sia persuasione (per lo più occulta) promettere posti di lavoro in cambio di voti!
Le politica non parla con la stessa lingua (appunto, vecchia di venti anni almeno) di queste nuove generazioni. Cercano di farlo, di comunicare, di coinvolgere un pubblico giovane, ma la sua voce suona arida, ridondante, monotona, aggressiva, ricattatrice, pregiudizievole. Una politica (se così si può chiamare) che parla un linguaggio come quello dell'articolo che segue è una politica che non parla a nessuno. Se la politica ancora pensa che i suoi destinatari siano gli stessi di vent'anni fa si sta sbagliando di grosso! La politica che non capisce che i suoi interlocutori sono ormai una rete tra sviluppati individui, piccole tribù sempre più organizzate e coinvolte, organizzazioni che si parlano alla velocità di un click, stanno perdendo la loro occasione di cambiare Roseto!!!
Mi sembra che di idee sulla questione Borsacchio l'Amministrazione ne abbia poche. Sarebbe utile invece ascoltare i feed-back dei ragazzi per allargare il portfolio di idee. Ecco cosa è successo a Roseto degli Abruzzi e come è stato riportato su Il Centro di ieri, mercoledì 07 marzo 2012. |
Roseto. La maggioranza: «Sulla Riserva gli studenti sono strumentalizzati da docenti che fanno politica» |
Il Pdl al ministro: punisci il liceo Saffo |
Risoluzione votata in consiglio per censurare la protesta sul Borsacchio |
In occasione della visita della commissione ambiente il Comune venne contestato |
di FEDERICO CENTOLA |
ROSETO. La querelle tra il centrodestra rosetano e alcuni docenti del liceo Saffo sulla questione della Riserva naturale del Borsacchio giunge sul tavolo del ministro dell’Istruzione. Durante l’ultimo consiglio comunale, infatti, il Pdl ha presentato una risoluzione urgente. Nella risoluzione, votata poi dall’intera maggioranza, si dà mandato al sindaco e alla giunta «affinché vengano informati dell’accaduto il prefetto di Teramo, il ministero della Pubblica istruzione, il dirigente scolastico provinciale e quello regionale per porre in essere ogni azione utile a tutela dell’integrità degli studenti oggetto della strumentalizzazione e del ruolo educativo, formativo e didattico che la pubblica istruzione deve mantenere nel nostro Paese». Parole durissime, che hanno origine dall’episodio che si è verificato alla fine di gennaio al liceo Saffo durante l’incontro della commissione regionale ambiente con gli studenti, cui era presente anche il sindaco, proprio sul tema della Riserva del Borsacchio. Nel locale dove si è svolto l’incontro c’erano striscioni contro la variazione dei confini della Riserva e in prima fila sedevano studenti con indosso maglie a favore dell’area protetta, tanto da provocare la critica del primo cittadino. Una vera e propria «trappola», secondo il Pdl rosetano, «messa in piedi ad arte nelle aule del liceo per contestare le scelte dell’amministrazione in modo improprio e fuori da ogni logica di confronto». Proprio in quel periodo il consiglio comunale aveva votato a favore della riperimetrazione della Riserva. «Si è trattato una grave strumentalizzazione a fini politici di studenti che, in orario scolastico», si legge ancora nel documento, «invece di essere formati sulle materie oggetto dei programmi di studio, sono stati indotti a partecipare a una vera e propria manifestazione politica predisposta da alcuni docenti i quali militano in associazioni e partiti ambientalisti». «Si tratta di un atto senza precedenti nel nostro comune», è la reazione della sinistra rosetana espressa dal portavoce Marco Borgatti, «segno di una forte tensione nell’amministrazione che, non sapendo più come argomentare la sua scelta di ritagliare la Riserva, cerca di intimorire chi lotta per una città diversa. I giovani hanno forse la voglia di sperare in una Roseto dove il verde delle colline e l’azzurro del mare siano i colori del futuro. Noi scegliamo di sognare con loro e lotteremo al loro fianco». Abbi Gioia Giannicola |