Bella domanda!
E come mai un'azienda prospera, anche in tempo di crisi, e un'altra soccombe?
Si dirà del capitale economico a disposizione, si dirà delle tecnologie utilizzate, si dirà di quel tale manager che fa filare tutti dritto, se ne diranno tante altre...
Ora, quello che mi interessa, non è tanto il capitale tangibile di una grande Azienda ma quello intangibile, fatto di persone, di modelli mentali, di Valori, in sintesi della Cultura Aziendale.
Mentre tutto il resto si compra, si copia, si acquisisce, si scambia, c'è una cosa che rimane patrimonio della grande Azienda e non viene scalfito. Hai capito qual è?
La visione strategica di IKEA è quella di creare una vita quotidiana migliore per la maggioranza delle persone. Ciò significa fare del nostro meglio per creare un mondo in cui ci prendiamo più cura dell'ambiente, delle risorse del pianeta e delle persone. Siamo consapevoli che si tratta di un impegno continuo e che a volte noi stessi siamo parte del problema, ma lavoriamo strenuamente per contribuire alla soluzione.
Non ti ho convinto perchè sono cose che scrivono tutti sul loro sito web?
Vuoi un esempio più tangibile del capitale intangibile di una grande Azienda?
Bene. Mi spiace solo citare questo caso, tra IKEA (leggi LAVORARE IN IKEA) e politici abruzzesi perchè io sono abruzzese, ma pare che le cose stiano come nell'articolo che segue, su Il Centro di ieri:
Ikea dice basta ai politici abruzzesi
"Noi non assumiamo raccomandati"
Per i 220 posti di lavoro nell'insediamento Ikea di San Giovanni Teatino (Chieti) si sono candidati in 30mila446. Troppi, così qualcuno ha tentato di ottenere l'aiuto di un politico. Ma l'azienda svedese ha rimandato la spintarella al mittente: "Pressioni ci sono sempre, non solo in Abruzzo. Ma noi scegliamo i dipendenti su base meritocratica"
Per i 220 posti di lavoro nell'insediamento Ikea di San Giovanni Teatino si sono candidati in 30mila 446. Un esempio eclatante della fame di lavoro che c'è oggi in Italia ed era nell'aria il timore che tutto, ancora una volta, potesse essere governato dalla politica della raccomandazione.
Il responsabile di Ikea Italia, Valerio Di Bussolo, tronca qualsiasi dubbio. "Non mi risulta che il nostro gruppo abbia mandato alcuna lettera", dice al telefono, "è vero, invece, che un politico abruzzese ha chiesto come stavano andando i colloqui di alcuni candidati. Ovviamente non diamo informazioni a terzi di questo tipo, visto che abbiamo un rapporto diretto e unico con ciascun candidato, a cui diamo notizie a selezione avvenuta".
Raccomandazione mal d'Abruzzo? Sembra proprio di no. "La nostra politica aziendale", continua Di Bussolo, "è improntata alla scelta dei dipendenti su base meritocratica, per competenze, esperienza e motivazione personale. Pressioni ci sono sempre, non solo qui. Le abbiamo avute anche per gli altri punti vendita sparsi in l'Italia, ma la risposta è stata sempre la nostra politica Ikea :cristallina e senza eccezioni"